Nell’ultimo match di Serie A contro il Lecce, il Verona è sceso in campo con la difesa a 4. Per la squadra di Baroni si tratta di una scelta inedita per questa stagione. L’allenatore dei gialloblù ha infatti schierato sempre (o quasi) una linea a 3 da inizio campionato. Un assetto difensivo al quale il club gialloblù ha abituato negli ultimi anni, prima della partita contro la squadra di D’Aversa. Analizziamo allora, qualora il modulo dovesse restare questo, quali giocatori potrebbero giovarne per rendimento e titolarità e quali perderebbero appetibilità al fantacalcio.
FILIPPO TERRACCIANO – Schierato da titolare nelle ultime quattro partite di campionato (10 su 13 totali), in una delle quali è anche stato preferito a Faraoni da esterno di centrocampo, Terracciano ha qualità di corsa e cross che potrebbero renderlo il terzino destro ideale per Baroni. Non a caso nell’ultimo match, complice anche la squalifica del capitano dell’Hellas, ha giocato proprio come terzino destro sfornando un assist. In stagione ha anche agito da braccetto dimostrando discrete capacità in difesa.
JACKSON TCHATCHOUA – Vera e propria sorpresa nella difesa dell’inizio di stagione del Verona, Tchatchoua fa della duttilità il suo punto di forza. Quest’anno – e in generale in carriera – il calciatore belga è stato schierato sia da centrocampista a tutta fascia su entrambe le corsie, che da terzino. Proprio lì lo sta testando Baroni, provando a catechizzarlo dal punto di vista difensivo. Del resto le doti offensive non mancano, come dimostrano l’assist fornito a Frosinone, i 5 passaggi chiave e i 12 cross tentati in sole cinque partite. Nonostante sia destro di piede, può sfruttare fisico e tecnica per dare spinta sull’out mancino.
ISAK HIEN – Nonostante in carriera abbia quasi sempre giocato in una difesa a 3, Hien potrebbe sfruttare al meglio il cambio modulo. Avendo infatti due terzini con doti difensive e un centrale al suo fianco, potrebbe migliorare le sue prestazioni al fantacalcio, che al momento non corrispondono a quelle dello scorso anno. Grazie alla piena fiducia di Baroni e grazie a una forma fisica in miglioramento dopo l’infortunio, lo svedese potrebbe crescere. Anche perché sarebbe difficile rendere peggio di così: media voto del 5.93, fantamedia del 5.71.
DAVIDE FARAONI – Il capitano del Verona non sembra più il trascinatore dei gialloblù ammirato nelle scorse annate. Faraoni è partito titolare soltanto 7 volte su 13, ha già scontato una squalifica per somma di ammonizioni e in questa stagione non sembra godere al 100% della fiducia dell’allenatore. Con il cambio modulo, Faraoni potrebbe soffrire il fatto di non aver quasi mai giocato in una linea di difesa a 4. D’altronde l’ex Crotone ha spesso mostrato il meglio di sé da esterno di centrocampo.
JOSH DOIG – Proprio come Faraoni, lo scozzese ha avuto il proprio exploit giocando da esterno di centrocampo con le spalle protette da un centrale difensivo. Il suo ritratto nel campionato italiano è evidente: un calciatore di gamba, dotato di buona tecnica, traversoni e calci utili ad offendere. Quando si tratta di difendere, tuttavia, il classe 2002 si rende spesso protagonista di svarioni e letali dimenticanze. I 90 minuti in panchina contro il Lecce, aggiunti allo 0 alla voce “bonus” e alla fantamedia del 5.75, non fanno ben sperare i suoi fantallenatori.
DARKO LAZOVIC – È lecito chiedersi quale possa essere nel nuovo modulo la collocazione adeguata per Lazovic. Nato come ala d’attacco, ormai da qualche anno il serbo è maturato abbassando il proprio baricentro. Nel nuovo scacchiere tattico di Baroni però mancherebbero le due posizioni che lo hanno contraddistinto in questi anni: esterno a tutta fascia e trequartista, ruolo nel quale è stato schierato lo scorso anno. Ad esempio, in caso di 4-3-3, Lazovic dovrebbe reinventarsi mezzala di centrocampo (difficile) o giocarsi il posto come ala. Ma in quella porzione di campo la concorrenza è folta considerando Ngonge, Mboula, Bonazzoli e Saponara. Dunque il soldatino dei fantallenatori perderebbe appeal.