Cinque maggio 2002, la data è storica non solo per Inter-Lazio e Juventus Udinese: il Venezia dell’allora presidente Maurizio Zamparini dice addio alla Serie A perdendo in trasferta contro il Parma per 2-1. Questa fu l’ultima apparizione della società sul palcoscenico più nobile del calcio italiano.
Dopo diciannove lunghissimi anni, gli arancioneroverdi sono tornati nella massima serie grazie a un lavoro egregio del loro condottiero, Paolo Zanetti, fra gli allenatori più giovani del nostro campionato. La sessione estiva del calciomercato ha visto però acquistare dalla società ben 14 nuovi giocatori. Ma come si andranno a collocare nello scacchiere del tecnico vicentino? Ecco quindi l’analisi dettagliata del nuovo Venezia di Paolo Zanetti.
Per quanto riguarda lo schieramento in campo non ci sono dubbi: sarà un 4-3-3 che si potrà adattare a un 4-3-2-1 nel corso della partita. Palleggio, aggressione alta e gioco sulle fasce: questo è il calcio chiesto da Zanetti, che predilige terzini offensivi e difensori centrali rapidi in grado di difendere lontano dalla propria porta. A centrocampo è fondamentale il lavoro del mediano, che sarà coadiuvato da due mezz’ali in grado di alternarsi i compiti difensivi e offensivi nell’arco dei novanta minuti. In attacco, invece, agiranno due esterni veloci ai lati del centravanti di peso pronto a rifinire l’azione.
La probabile formazione: Lezzerini; Mazzocchi, Caldara, Ampadu, Ceccaroni; Heymans, Crnigoj, Busio; Aramu, Henry, Johnsen.
Riuscire ad azzeccare la formazione tipo del Venezia è quasi un’impresa vista l’ampiezza della rosa a disposizione di Zanetti. In porta Maenpaa parte davanti a Lezzerini. Caldara è la certezza nel reparto arretrato, mentre Ceccaroni sarà spesso alternato sia da centrale (in assenza di Ampadu), sia da terzino sinistro (con la concorrenza di Haps e Schnegg). A destra, invece, Mazzocchi ed Ebuehi si contendono una maglia da titolare. Passando al centrocampo Heymans non si tocca, mentre per gli altri due posti è sfida a quattro tra Busio, Crnigoj, Peretz e Vacca (con i primi due favoriti). In attacco, invece, Aramu sarà il titolare sulla corsia di destra, mentre a sinistra Okereke alla lunga può superare Johnsen nelle gerarchie. Attenzione anche al jolly Sigurdsson, che può giocare su entrambe le fasce. Infine, è serrato il duello tra Forte e la new entry Henry, che appena tre giorni dopo l’ufficialità del suo arrivo in Laguna, è stato schierato subito da titolare contro l’Udinese a discapito del bomber italiano.
MATTIA CALDARA: Partiamo dalla difesa, dove Mattia Caldara ha voglia di tornare a stupire dopo anni sfortunati condizionati da ben tre gravi infortuni nelle ultime tre stagioni. L’inizio è stato pessimo: un 4,5 e un 5. Ma l’ex Milan sarà il titolare fisso della difesa di Zanetti e potrà quindi garantire minutaggio e prestazioni in crescita. Il campionato è molto lungo e il sogno Mondiale è un aspetto da non sottovalutare per il classe ’94.
DAAN HEYMANS: 9 gol e 4 assist in 38 presenze. Questo il biglietto da visita dell’ex centrocampista del Waasland-Beveren, che già nel pre-campionato era riuscito a conquistare la fiducia di Paolo Zanetti, tanto da convincerlo ad affidargli le chiavi della mediana arancioneroverde anche nelle prime due partite di questo campionato. Se cercate una possibile sorpresa come ultimo slot, il belga può quindi fare al caso vostro.
MATTIA ARAMU: rigori, calci piazzati e leadership: bastano questi tre aspetti per portare a consigliare il numero 10 del Venezia, che nella scorsa stagione è stato l’uomo in più della cavalcata verso la Serie A. Un centrocampista offensivo che, schierato come attaccante esterno, potrà essere un fattore determinante anche al Fantacalcio. Viola e Mancosu vi ricordano qualcosa? Ecco, forse potemmo essere di nuovo di fronte a un caso simile.
THOMAS HENRY: attaccante francesce dal fisico imponente e dalla grande attitudine alla costruzione di gioco. La punta classe ’94 arriva dall’Oud-Heverlee Leuven, squadra della prima lega belga, con la quale nella scorsa stagione ha messo a segno ben 21 gol. Queste caratteristiche sono l’ideale per il calcio richiesto da Zanetti, che potrebbe quindi decidere di affidargli il compito di ariete titolare del Venezia, relegando quindi in panchina (almeno inizialmente) l’artefice della promozione in Serie A, Francesco Forte.