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Pericolo flop: Serie A, 7 possibili trappole al Fantacalcio

Portano con sé cifre esagerate e cariche di speranze. Durante il campionato, però, regalano ai propri fantallenatori numerose delusioni, condizionate spesso dalle buone prestazioni della stagione precedente, che difficilmente vengono replicate.

All’asta i pericoli sono sempre dietro l’angolo: ogni anno c’è il Mario Gomez di turno che renderà vano il budget speso per prenderlo, oppure lo slot difensivo titolare, ma collezionista di pesanti insufficienze. È per questo che abbiamo deciso di raccogliere i nomi delle 7 possibili trappole di questo fantacalcio, ricordandovi che il nemico rischia di essere in casa vostra, se riporrete in lui troppa fiducia. 

LE 7 POSSIBILI TRAPPOLE DELLA SERIE A

LORENZO MONTIPO’ (Verona) – Dimenticatevi il Verona di Juric. Con Di Francesco alla guida, i gialloblù rischiano di perdere quella solidità difensiva sfoggiata negli ultimi anni. Difficile scordare le goleade che Montipo’ ha subito lo scorso anno contro Lazio, Inter e Roma. A Benevento, però, non c’era solo il problema dei gol incassati: sul piano della media voto (5.99) nessuno ha fatto peggio di lui tra i portieri titolari dello scorso anno. Meglio guardare altrove.

CHARALAMPOS LYKOGIANNIS (Cagliari) – Per reti segnate rientra tra i migliori 10 difensori dell’ultima stagione, ma come media voto (5,8) non è neanche nella top 100. A sinistra ad oggi c’è Dalbert, perciò il greco sarà costretto ad arretrare nei tre di difesa, incidendo meno in zona gol. Le due espulsioni dello scorso anno, insieme ai sei cartellini gialli, lo rendono un azzardo evitabile in leghe poco numerose.

MATTIA CALDARA (Venezia) – L’eterno incompiuto. Già, perché i 35 milioni spesi dal Milan sono un fardello che lo accompagnerà ancora a lungo. Non fatevi ingannare dalle lodi che Zanetti ha speso per lui: anche Gasperini lo lanciava sempre, cadendo puntualmente nella trappola infortuni. L’aria di Venezia potrebbe aiutare Caldara a riscattarsi, ma la difesa dei lagunari rischia di intaccarne la media voto. I 7 gol di Bergamo? Un lontano ricordo. Scommetterci, sì. Ma non ad occhi chiusi. Le insufficienze di queste prime giornate sono un avviso in questo senso.

FELIPE ANDERSON (Lazio) – In molte aste è pagato già come un semi-top, eppure i numeri parlano diversamente. Negli ultimi due anni, tra Porto e West Ham, ha messo a segno un solo gol, accusando spesso problemi fisici. Nel 6-1 contro lo Spezia si è sbloccato subito, ma attenzione a sopravvalutarlo e a chiedergli continuità: spesso non è stato in grado di fornirla.

JOSE MARIA CALLEJON (Fiorentina) – Diversi fantallenatori si stanno facendo tentare dal 4-3-3 di Italiano e dai ricordi che legano quel modulo a Callejon. I tempi di Napoli, però, sono finiti. L’anno scorso lo spagnolo fu pagato a peso d’oro nella maggior parte delle aste, finendo col perdere la titolarità da dicembre in poi. A Firenze, insomma, non si è mai ambientato. Al contrario, Sottil conosce bene il mondo viola e quest’anno cerca la consacrazione sulla stessa fascia dello spagnolo.

ANTONIO SANABRIA (Torino) – L’anno scorso 5 gol in 14 partite, ma con Juric la musica cambia. Come precisato ieri in conferenza stampa, il tecnico croato – già di per sé non orientato verso un gioco offensivo – preferisce utilizzare una sola punta. Belotti è inamovibile lì davanti, per questo le carte che potrà giocarsi Sanabria, specie dal ritorno del Gallo dall’infortunio, saranno davvero poche. Non puntateci troppo. 

ZLATAN IBRAHIMOVIC (Milan) – Anche per il Benjamin Button del calcio gli anni si fanno sentire. I cinque infortuni della scorsa stagione sono ancora sulla sua pelle e su quella dei suoi ex fantallenatori, costretti a rinunciare per metà campionato al proprio bomber. Una FantaMedia da top (8.28) rischia di ingigantire inutilmente i prezzi di Ibra, che adesso dovrà anche cercare l’alchimia giusta con Giroud, in rampa di lancio dopo la doppietta contro il Cagliari. Eresia inserirlo in questa lista? Forse, ma è sempre meglio placare i tifosi milanisti e gli amanti di Zlatan, pronti a offrire cifre folli per lui.

A cura di Gabriele Ragnini