Paulo Dybala è tornato. Anzi, è rinato. Dalle lodi di Allegri all’imminente rinnovo del contratto, alla fascia da capitano indossata nelle prime di campionato. Ma soprattutto: la firma sui primi due timbri stagionali della Juventus. E anche i fantallenatori adesso hanno un nome in più da cerchiare con forza sul proprio listone, forse uno dei più suggestivi della stagione. Perché Dybala è così: da anni rappresenta probabilmente il profilo più talentuoso e discontinuo dell’intero campionato, capace di farsi amare per le sue doti tecniche che troppo spesso sono state fermate da una condizione fisica e mentale non impeccabile.
Dopo un’annata fatta più di ombre che luci, il suo nome sta tornando in voga nelle aste di tutta Italia e le cifre per prenderlo iniziano già a salire. Per valutare meglio la Joya, però, è bene esaminare tutti gli aspetti che ne caratterizzeranno la stagione, tra certezze, statistiche e perplessità che ancora aleggiano intorno al suo profilo.
Nato sotto il segno di una stella, adesso la Joya non può diventare una meteora. È per questo che nell’imminente futuro della Juventus c’è Dybala, pronto a prendere per mano i suoi compagni per dimostrare che “u picciriddu” dei tempi di Palermo è cresciuto e ambisce a far tornare grande anche il club bianconero. L’obiettivo principale sarà quello di riportare la squadra al vertice del campionato a suon di gol, assist e prodigi. Saranno necessarie anche partite per rifiatare e arrivare al meglio in campo europeo, teatro in cui la magia di Dybala acquisisce ancora più fascino.
Tuttavia, arrivato a 27 anni, nel pieno della propria carriera, il talento argentino non può pensare solo al presente. E allora, con gli occhi rivolti verso il Qatar, le ambizioni della Joya si collocano al Mondiale del 2022. Non deve essere stato semplice per un giocatore così legato alle proprie radici vedere la Selección tornare a trionfare senza il suo apporto.
Dopo l’impresa in Copa America, Messi e compagni puntano a fare bottino pieno in campo internazionale, dove saranno tra i favoriti. Dybala vuole esserci, deve esserci. Ma per arrivare a dicembre dell’anno prossimo con la maglia albiceleste c’è solo una strada: ricominciare a incantare tutto il mondo in questa stagione.
Con una FantaMedia complessiva di 7.67 da quando è alla Juventus, Dybala si colloca tra i migliori attaccanti degli ultimi anni di fantacalcio. Ma piedi per terra: al netto di picchi stagionali da 22 reti (2017/18, FM 8.42), l’argentino ha vissuto annate che lo rendono attualmente la più grande incognita della Serie A. Nello scorso campionato, caratterizzato da problemi fisici e disciplinari, Dybala è sceso in campo solo 20 volte, collezionando appena 4 gol e 3 assist, per una FantaMedia di 6.89, inferiore a quella del collega di reparto Morata.
Quello dell’anno scorso non è un dato anomalo: nella stagione 2018/19 – l’ultima con Allegri -, la FantaMedia (6.56) è stata addirittura peggiore. Quest’anno, però, è partito nel migliore dei modi con un importante +4 nella gara contro l’Udinese che preannuncia grandi prestazioni. Occhio anche ai piazzati: calci d’angolo e punizioni ravvicinate saranno affidati a lui, e senza Ronaldo erediterà anche i calci di rigore.
Il prezzo? In leghe da 6 o 8 squadre può essere rischioso pagarlo più del 20% del budget. Il consiglio è quello di fermarsi a un’offerta intorno al 15%, ricordando che nell’ultimo triennio Dybala non ha mai avuto un rendimento da top. Acquistarlo quindi da secondo slot può essere la mossa giusta, con la consapevolezza di effettuare una scommessa potenzialmente vincente, come quando il gioiello bianconero regalava tante perle ai suoi fantallenatori.
Inutile nascondersi: se c’é così tanto hype attorno a Dybala lo si deve soprattutto al ritorno di Allegri, da sempre mentore del talento argentino. Grazie all’allenatore toscano, il fantasista prelevato sei anni fa dal Palermo è maturato tatticamente, arrivando a ricoprire il ruolo di punta – prima e seconda -, ala e trequartista: ormai gli mancano solo i guantoni da portiere. Anche lo stesso Allegri ha presentato Dybala col sorriso, lodando lo spirito con cui l’argentino ha iniziato la preparazione e premiandolo con l’affidamento della fascia da capitano in assenza di Chiellini.
E in campo? Adesso, senza Ronaldo, le gerarchie cambiano: Dybala diventa a tutti gli effetti il leader dell’attacco bianconero. Sarà lui a dover suonare la carica e creare la maggior parte delle occasioni, e già contro l’Udinese ha dato prova della sua centralità per la Juventus. Con onori ma anche oneri: nelle serate storte, potrebbe essere lui a metterci la faccia con il voto peggiore. Ma non vi spaventate: le ambizioni della Juve passano da Dybala. Senza i gol di CR7 sarà lui a caricarsi sulle spalle rigori e punizioni; in coppia con uno tra Kean e Morata, inoltre, potrà essere come sempre un ottimo uomo assist. Con queste premesse Dybala potrebbe tornare la macchina da bonus dei primi anni juventini. Perché Allegri l’ha capito da subito: per trarre il meglio dal ragazzo di Laguna Larga bisogna saper contare sul suo estro, tanto bello quanto potenzialmente concreto. E così dovranno fare anche i fantallenatori. Toda Joya, toda beleza.
A cura di Gabriele Ragnini