Sabrina Landucci è l’ex moglie dell’ex ciclista italiano Mario Cipollini, considerato uno dei migliori velocisti di tutti i tempi. Sabrina ha parlato ai microfoni di Rai1 dopo la sentenza del Tribunale di Lucca che ha condannato in primo grado proprio l’ex marito a 3 anni di reclusione, in seguito a maltrattamenti, minacce e lesioni. Di seguito le parole di Sabrina Landucci.
Istruttrice in una palestra di Lucca, Sabrina Landucci è madre di due figlie e sorella di Marco Landucci, ex portiere di Inter e Fiorentina e attuale vice di Massimiliano Allegri alla Juventus. Sabrina ha sposato Mario Cipollini nel 1993 e nel 2005 i due si sono separati. L’ex ciclista è stato accusato dalla ex moglie di averle puntato una pistola alla tempia durante una delle loro liti. Sabrina Landucci ha denunciato i maltrattamenti di Mario Cipollini.
I fatti risalgono al 2017, quando Sabrina Landucci denunciò il ciclista per averla aggredita in palestra poco dopo la separazione. Sabrina Landucci ha rilasciato pesanti dichiarazioni al microfono di Vittorio Introcaso, inviato del programma Storie Italiane.
“È stato un percorso difficilissimo, la parte della difesa mi ha fatto veramente molto male. Mi sono sentita offesa nell’immagine di madre inadeguata. È la fine di un incubo. Sono stati sette anni difficili, io sono stata abbastanza riservata nelle mie cose, ma a un certo punto ho dovuto dire basta e urlare quello che avevo subito, che era diventato insostenibile“.
Sabrina Landucci ha proseguito: “Da una vita lotto per le mie figlie, faccio di tutto per loro, quindi l’immagine di madre inadeguata con cui sono stata dipinta mi ha fatto veramente ferita. Ho pensato di poter gestire una situazione che, dopo anni di separazione, non sono più riuscita a gestire. Ho avuto paura, e in quel momento ho deciso di dire basta“. Sabrina ha avuto il coraggio di denunciare, nonostante sappia di aver fatto soffrire i propri figli: “Non sapevo di andare incontro ad un processo così lungo. La parte lesa credo siano i miei figli, ma non si può sottostare, anche se è difficile denunciare quando si tratta di cose così private”.