Ennesima prestazione da incorniciare per Bremer nella sfida contro il Milan. 7 in pagella al Fantacalcio, voto difficile da raggiungere per un difensore centrale, ma che per il centrale brasiliano quest’anno sembra prassi, in particolare quando affronta le prime della classe.
La stagione del Torino può considerarsi una mezza occasione mancata. Dopo il disastro della scorsa stagione, una comoda salvezza era il primo obiettivo, raggiunto con pochi patemi. C’è però qualche rimpianto, perché da subito si sono notate delle grandi potenzialità nella squadra di Juric. Se la fase offensiva è quella che ha deluso, la retroguardia ha dimostrato di essere una delle migliori del campionato, non avendo per esempio mai subito più di due gol in una partita.
La lunga assenza di Belotti e la mancanza di un’alternativa solida hanno inficiato sul potenziale offensivo, ma la difesa granata ha dato filo da torcere a tutti per la presenza di Bremer. Il 25 enne originario di Itapitanga sta vivendo la miglior stagione della carriera, catturando gli occhi di mezz’Europa. Il dato che più sorprende e incuriosisce i top club sono le prestazione proprio contro le squadre più blasonate del campionato italiano.
Le prime della classe hanno sempre fatto un enorme fatica ad avere la meglio del Torino, che negli ultimi due mesi ha fermato sul pareggio Juventus, Inter e Milan. Chiave di volta di tutti i match è stato lo strapotere fisico e atletico di Bremer sulle punte avversarie, annullandole totalmente nei 90 minuti.
Infatti se prendiamo i voti ottenuti dal difensore brasiliano contro le prime otto della classifica, noteremo che ha collezionato una sola insufficienza: un 5,5 proprio contro il Milan alla 9ª giornata. Per il resto ben quattro volte ha preso un 7: contro il Milan nell’ultima giornata, Fiorentina, Juventus e Inter. In quest’ultimo caso segnando anche il gol che aprì le marcature. La sua Fantamedia contro le grandi lascia di stucco (6,69) ma in termini generali è già il miglior centrale del campionato al Fantacalcio, superando calciatori del calibro di Koulibaly, Skriniar e De Ligt.
A cura di Eduardo Magarelli