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Biraghi, Cabral e Piatek… Chi sarà il rigorista della Fiorentina? La situazione

Il calciomercato è finito. Vlahovic è stato ceduto alla Juventus e la Fiorentina dalla prossima giornata “comincerà una nuova vita”. Italiano non avrà più a disposizione il capocannoniere della Serie A ma la società gli ha subito fatto avere un sostituto eccellente: Arthur Cabral è arrivato dal Basilea per circa 14 milioni di euro (attaccante da 27 reti in 31 presenze stagionali con gli svizzeri). Ma ora sorge spontaneo un dubbio, chi sarà il tiratore dei calci di rigore?

In Cagliari-Fiorentina prima della sosta, partita che sarebbe dovuta essere l’ultima di Vlahovic con i viola ma saltata a causa del Covid-19, il rigorista è stato capitan Biraghi: il suo mancino nelle ultime settimane ha regalato gioie ai tifosi fiorentini e ai fantallenatori ma in Sardegna si è fatto parare il rigore da Radunovic. Proprio nella gara d’andata contro i rossoblù aveva segnato l’altro penalty stagionale: il terzino ha quindi il 50% di successo dal dischetto ed essendo il capitano potrebbe tirare anche il prossimo.

Perchè Cabral

C’è un però: Cabral era rigorista nel Basilea e in carriera ne ha segnati 11 su 13 tirati. L’ultimo errore risale al 5 dicembre ma a differenza di Biraghi ha molta più esperienza su questo fondamentali (solo 4 tirati in carriera per l’ex Pescara). Italiani potrebbe decidere di dargli subito il compito di tirarli per prendere subito fiducia con il gol e sbloccarsi il prima possibile per non far sentire la mancanza di Vlahovic.

Perchè Piatek

Occhio anche a Piatek, che dovesse giocare titolare vorrà sicuramente dire la sua: i numeri parlano chiaro, tra i tre nominati finora è il giocatore che ne ha tirati di più e con una maggiore percentuale di successo: 18 rigori segnati su 21 avuti a disposizione. La scelta di Italiano è tutta da decifrare ma seguendo i dati il favorito potrebbe essere l’attaccante polacco, ma vista la sua tendenza a partire dalla panchina Cabral potrebbe prendersi lo scettro del rigorista a dispetto di Biraghi.

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Andrea Molinari